Dai nostri corrispondenti a Punto Zero, un reportage dai toni accesi e vivi, che spiegano il rapporto profondo che si instaura tra le persone e un luogo che nel tempo diventa una seconda casa.

Antonia De Anna: “Per me Punto Zero è una diversità di cose varie: però c’è un’attività delle tante che mi mette in panico e tremore, cioè: l’escursionismo. Le motivazioni sono dovute al fatto di non sapere cosa troverò per strada, ad esempio: la camminata infinita, pericolosa e affaticante; mucche al pascolo; cavalli allo stato brado, cani di taglia grossa, pastori tedeschi, ecc. Però tutto bene fino adesso. Si ride, si scherza, si commentano le impressioni sulle vedute finestre della natura. Un altro laboratorio che a me piace e non mi mette nessun problema anzi mi diverto è la tessitura. Oltre alla tessitura, la piscina che è gradita, fino adesso, sperando che continui così”.
Daniela Bertolo: “Sono contenta di venire a Punto Zero. Mi diverto molto andando il mercoledì in piscina, il martedì con l’attività di cucina dove prepariamo cose buone, per esempio il riso freddo. Mi diverto molto a pitturare le scatole di legno, i miei colori preferiti sono l’azzurro e il bordeaux . Vado abbastanza d’accordo con i miei compagni. La mattina passa Julieta verso le 9 con il pulmino e insieme a Otello, Roberto e Antonia ci porta al centro. Quando sono lì mi sento bene”.
Francesca Maddalena: “Sono Francesca Maddalena e mi sembra di essere un po’ Maria Maddalena. È bello! Più bello di così come si fa? Mi sembra un posto nuovo, invece è vecchio. Mi piace la casa, è Punto Zero. Mi piacciono tutti voi, perché mi fate troppo ridere e sono felicissima di stare con loro (ndr: indica il gruppo). Mi piace anche lavorare qui e pitturare le scatole mi fa sembrare di essere in Canada. Mi piace chiacchierare con le persone, i miei amici sono Giancarlo, Marzia e forse tu Silvana. Qui sono tutti amici vicini e lontani, sto benissimo con tutti ma non so perché.
Angelo Beghetto: “Mi piace scrivere”.
Otello Ongaretto: “A Punto Zero va bene. Mi piace tutto. Ho tanti amici (anche Alessandro). Mi piace teatro, faccio l’oste e Alessandro e Giancarlo fanno i preti. È bello, mi piace quando Alex suona il suo strumento. Mi piace fare le passeggiate, andare al mercato, mi piace dipingere le scatole di legno… giallo, rosso e verde. Mi piace apparecchiare il tavolo, mi piacerebbe preparare l’orzo. A volte vado nella stanza in fondo, prendo le mie carte e scrivo, disegno e coloro. Mi piace andare in piscina e andare sotto l’acqua. Con gli amici qui siamo tutti contenti. Mi trovo bene. Da tanto tempo sono amico di Alex e Mari e poi tutti gli altri”.
Giancarlo Moro “Punto Zero è un bel posto di tanti amici, allegria, simpatia. Faccio cultura con geografia che è la mia materia preferita. Vedo paesi lontani, mi fa sognare e viaggiare con la mente. Con la mia “amicona” di Mariuccia (Marzia) non manca mai la partita di carte e un po’ di svago. È un centro di bella accoglienza, con gente simpatica. Mi vengono a prendere a casa… sono un “autotrasportato”… arrivo e trovo sempre tanta gente. Qui mi spronano perché sono uno sfaticato. Qui ho una cosa personale, è il mio posto d’appoggio… la mia sedia! Punto Zero vecchio lo chiamavo “la casetta in Canada” perché era in legno. Era un posto scomodo, a Punto Zero nuovo c’è più comodità ed è più sprint”.
Marzia Leorato: “Io sono Marzia e sono uno splendore, vi voglio un mondo di bene e adoro dare bacini. Per me venire qua è bellissimo, mi riempie tanto, siete tutti degli amiconi anche se ho confidenza di più con Giancarlo. Arrivo qua e facciamo sempre delle cose diverse, siccome mi piace giocare a carte, lo faccio con Giancarlo il mio amico, sfruttando ogni momento libero. Qui riusciamo a esprimerci tirando fuori le idee che ci frullano tra la mente e il cervello. Se ci mettiamo assieme riusciamo a dare tantissimo all’altro, perché la felicità è brillare in assoluta libertà. La mia giornata tipo inizia con Andrea, l’autista, che viene a prendermi, passiamo a prendere Giancarlo a Pescincanna e arriviamo al centro. Ogni giorno abbiamo attività diverse, ad esempio il lunedì si fa la “tavola ovale” dove ci raccontiamo cosa abbiamo fatto nel week end e manifestiamo richieste per fare un programma di uscite nella settimana. Le mie attività preferite sono geografia e scienze. Quando faccio matematica è l’elastico della mente… elasticamente, è difficile ma mi serve come nel laboratorio di memoria o quando faccio Memory. Vorrei riuscire a essere più dinamica anche a casa perché lì apparecchio solo la tavola, comunque le varie cose che faccio qui mi aiutano poi a casa. Il Punto Zero di una volta era una vecchia casetta di legno, adesso sembra un centro commerciale, anche se ci sono tante fabbriche intorno, questa struttura essendo così bella e grande aiuta ad avere e a dare di più”.
Patrizia Calzavara: “Per me Punto Zero è una struttura molto utile per accogliere gli utenti che hanno bisogno di una struttura protetta. A me piace stare qua, a volte mi sento soffocata perché mi ritengo capace a fare un lavoro normale. Appena arrivata alla Futura mi hanno assegnato al reparto cartotecnica ma poi abbiamo constatato che in quel periodo non era adatto a me. Nel 2008 sono entrata a far parte di Punto Zero nonostante avessi tante difficoltà. I primi tempi ho avuto difficoltà per una serie di cambiamenti nella mia vita”.
Philippe Kavage: “Per me Punto Zero rappresenta una concreta possibilità per un nuovo ambiente. È la mia prima esperienza in un ambiente così. C’è unione, collaborazione tra colleghi. È un modo, un’opportunità per trovarsi con delle persone che hanno delle difficoltà. Questa cosa fa sentire in compagnia e si sente meno la condizione in quale si è. È un bel posto”.
Roberto De Meis: “Sono Roberto de Meis e sono da tanti anni qua a Punto Zero. Grazie a Sara e Donatella sono state fatte tante belle cose. Sono curioso di scoprire che cosa altro si può fare, oltre a teatro, e altro. Vengo qui con la corriera, incontro altre persone mi fa piacere. Possiamo creare ancora di più’, basta la volontà. Punto Zero è un centro Semi-residenziale, dove si fa amicizia, è una famiglia, mi piace stare qui. Faccio pallavolo come dilettante, difatti è un gioco, ma potremmo partecipare un giorno alle olimpiadi. In questa struttura all’inizio mi perdevo non sapevo dov’era entrata e uscita, perché era peggio di una fiera. Da quattro anni faccio il bidello al liceo. Faccio anche assemblaggio, geografia, scienze, tessitura, sosteniamoci. Ci troviamo per sostenere e non divulghiamo alle altre persone. Con la tavola ovale ci raccontiamo cosa facciamo il sabato e domenica. Per finire Punto Zero è una bella struttura, ci sono alti e bassi come nella vita, speriamo sempre”.
Saverio Aliberto: “Per me Punto Zero rappresenta una concreta possibilità per conoscere un nuovo ambiente”

RADIO PUNTO ZERO: è la voce extra-ordinaria di Futura Village, un altro punto di vista, un altro modo di vedere la realtà, diverso, insolito, capace di esplorare territori di frontiera e ritornare ad arricchire le nostre giornate. Sono le voci di Punto Zero, il centro Semi-residenziale di Futura cooperativa sociale: libere di partecipare

Paolo Belluzzo
paolobelluzzo@futuracoopsoociale.it