È una delle persone che ha lavorato più anni da quando esiste Futura: 17 per l’esattezza! Ed è la prima persona della cooperativa ad andare in pensione.

Patrizia: donna dalle mille risorse e dalle mille idee; donna capace di vendere anche una formica per il buon andamento di Futura; donna che si spostava sempre da un reparto all’altro e che ricompariva al momento opportuno con signoria e professionalità.
Doti che per Patrizia sono state un punto di riferimento e che lei ha messo sempre in campo in cooperativa senza mai fallire. Ma vi è una sua dote naturale, che lei ha sempre fatto emergere e dimostrato con chiunque: il suo istinto materno che trasmette tuttora, come se fosse una chioccia per ognuno di noi. Una carezza, una parola di conforto sempre pronta, quell’attenzione particolare che solo una mamma può avere. Per tutto questo “Grazie di Cuore, Pat da ognuno dei tuoi colleghi e amici di Futura”.
Non ci abbandonerà comunque e nemmeno noi l’abbandoneremo (minimo!); verrà a fare volontariato ogni qualvolta che lo desidera e noi l’aspetteremo sempre a braccia aperte.
Nel frattempo, mi sembrava doveroso fare, per FuturaVillage, un’intervista a Patrizia Modena in occasione di questo suo importante traguardo raggiunto (non certo l’ultimo!).

Dal primo gennaio 2016 sei meritatamente in pensione; dopo quanti anni di lavoro?
42 anni tra dipendente e libera professionista.
Se ben ricordo, durante la tua esperienza lavorativa a Futura, hai svolto varie mansioni: consigliere del Consiglio di Amministrazione – responsabile amministrativa – responsabile per anni del negozio “Mastro André” di Futura in via G. Marconi a San Vito al Tagliamento – customer care negli ultimi anni in cooperativa. Potresti tracciare un breve bilancio di queste esperienze lavorative?
Direi bellissime esperienze! Innanzitutto ho potuto riflettere e vivere sulla attuazione di “profit” e “non profit”; concetti e obiettivi molto diversi.
Secondariamente per me è stata una sfida personale buttarmi in nuove mansioni mai svolte prima e, poter essere in vari ruoli, mi ha permesso una conoscenza più ampia e approfondita della Mission di Futura prendendone consapevolezza per fare da porta voce al pubblico e/o clienti esterni.
Devo dire che ho lavorato molto con il cuore e con la passione non solo per mie caratteristiche ma anche per la spiccata aria di umanità tra le persone che operano all’interno.
Ultima considerazione: Ponendomi con il gruppo, alla pari, mi ha permesso maggiore collaborazione e condivisione degli obiettivi di buona riuscita sia di lavoro che di produzione.

Se ti si ripresentasse quel lunedì 8 giugno 1998, varcheresti di nuovo la porta di Futura?
Che domanda… Certo!!!! lo rifarei con il vantaggio di correggere gli errori delle esperienze già fatte in precedenza.
Diciassette anni trascorsi a Futura: a mente fredda potresti dire i cambiamenti, per te più essenziali e importanti, avvenuti in cooperativa?
Innanzitutto la Nuova Sede in Ponte Rosso – esempio di una innovazione tecnologica e di rappresentanza unica in FVG con il vantaggio di accorpare sia la realtà produttiva che socio assistenziale.
Trasparenza e forte esempio nel territorio sanvitese con iniziative culturali sempre proiettate alla cura della persona e alla conoscenza della realtà Futura.
Ampliamento dei servizi assistenziali con maggiore professionalità e qualità curando le carenze del territorio e dando il supporto dovuto alle difficoltà logistiche e patologiche delle persone.
Innovazione sull’area produttiva: Editoria – mezzo culturale importante che fa da coinvolgimento e rete e uno Shop online (Emporio) per la visibilità oltre il territorio.
Introduzione di alcune persone professionalmente preparate che aiutano la crescita della Cooperativa facendo attenzione alle risorse del mercato, soprattutto locale.
Un Organo del C.d.A. attento e fedele alla Mission citata nello Statuto della cooperativa.

Che cosa ti ha trasmesso quest’ultima esperienza lavorativa a Futura. Non solo sul piano professionale ma anche, e soprattutto, umano?
Parlo subito dell’aspetto umano che è al primo posto della Mission di Futura:
Una grande lezione di vita di cui sono molto felice di essermi sperimentata vivendo anche momenti di gravi crisi affrontate con coraggio, determinazione e credendo agli scopi e agli obiettivi che il C.d.A. ha fermamente voluto – insomma l’unione fa la forza!
Le iniziali difficoltà di comprensione mi ha permesso di allenarmi all’ascolto ed a cancellare il “tempo” imparando che tutto è possibile e tutto si può con tempi e ritmi diversi ma si può!
Sul piano professionale l’input che ho vissuto è: che non lavori per la carriera personale ma lavori per strutturarti, migliorarti, unirti, eguagliarti con gli altri, considerando che il mondo è fatto di persone diverse ma uniche nel suo valore.

Quali altri sogni ti piacerebbe riuscisse a realizzare la cooperativa in futuro?
Dato i tempi critici economici del mondo attuale mi piacerebbe:
una maggiore collaborazione di cooperative sociali Onlus, del territorio, su progetti importanti, non solo ed esclusivamente lavorativi (esempio: Progetto “Il Porta Sogni”);
innovazione dei prodotti: oltre alla ceramica mi piacerebbe che venissero utilizza altri materiali, per esempio il filo di metallo. Un mio chiodo fisso è infatti l’angelo Fil;
Visto che la cooperativa cura in primis la persona, sarebbe bello realizzare un Centro medico alternativo naturale (vedi Fisioterapia, Osteopatia, Ayurveda, Shaztu, Riflessologia ecc.) con possibilità di serate o pomeriggi informativi per una maggiore conoscenza al pubblico.
Poi tutto si evolve secondo l’esigenza del momento storico e quindi con molta attenzione al cambiamento!

Paolo Belluzzo
paolobelluzzo@futuracoopsociale.it